Benvenuti!

Benvenuti nel mio spazio!

Mi incuriosisce sapere come siete arrivati qui: forse per caso, magari spinti dalla curiosità per il metodo, forse, mi piace pensare, perché in qualche modo cerchiamo, nell’ambito del metodo, un po’ le stesse cose.
Nel progettare questo blog mi sono chiesta cosa potevo offrire ai miei lettori che già non potessero trovare in altri siti  anche più autorevoli: informazioni sul metodo Feldenkrais®?
Sui miei corsi?
Su di me?
Non mi sono chiaramente data una risposta, ma la mia idea, ancora in embrione, spero di svilupparla in collaborazione proprio con i miei lettori.
Mi piace pensare che questo diventi uno spazio di condivisione e di crescita reciproca attraverso scambio di esperienze e letture alla ricerca costante di una sempre maggiore consapevolezza.
E il termine consapevolezza è proprio la parola chiave che risuonerà costantemente: consapevolezza del proprio corpo, di come lo utilizziamo, delle relazioni fra le sue varie parti, di cosa si potrebbe fare per migliorarne le prestazioni.
Consapevolezza di quanto ci circonda, dell’ambiente esterno  e di come  ci relazioniamo con esso.
Ma anche consapevolezza del proprio spazio interiore e del modo molto personale che ha ciascuno di noi di farlo interagire col mondo.


Fra i tanti strumenti che potremmo utilizzare in questa ricerca, il movimento e il metodo Feldenkrais® offrono l’opportunità di una costante esplorazione non  teorica, ma esperienziale, in un ascolto continuo, con la curiosità di un bambino, per ogni gesto di tutte le sue varianti e opzioni.
Perché la vera libertà consiste nell’avere a disposizione più strade da percorrere, per poter scegliere quella più giusta per noi in ogni momento. 
É attraverso questa continua esplorazione che si sviluppa apprendimento organico, che, a differenza di quello mnemonico e scolastico, ci darà modo di  raggiungere i nostri obiettivi.
Gli obiettivi sono molto personali, ma questo metodo può essere un valido strumento per soddisfare le più svariate richieste.

Avremo modo di esplorarne i vari aspetti ma ecco qui una piccola panoramica che può dare un’indicazione generale del perché praticare il metodo Feldenkrais®
Una delle prime motivazioni che spingono le persone a cercare “conforto” nel metodo è il dolore.
Perché il metodo Feldenkrais®, pur non essendo un metodo diagnostico o curativo, guidando le persone a prendere coscienza delle proprie modalità di movimento, delle posizioni spesso scorrette, causa di tensioni e dolori, può aiutarle a trovare alternative più valide al movimento abituale, a percepire l’eventuale tono muscolare eccessivo, lo sforzo inutile nel gesto fino ad ottenere come conseguenza una attenuazione o scomparsa del dolore.
Questo fa sì che sempre più spesso persone affette anche da patologie neurologiche (paralisi cerebrali, ictus, traumi pre e post-parto), patologie muscolari o degenerative (artrosi, scoliosi, ernie del disco) ricorrano al metodo Feldenkrais® per ottenere, ove possibile, una risoluzione delle specifiche problematiche e un riequilibrio psico-fisico.

Ma il metodo Feldenkrais® può essere un validissimo strumento per coloro i quali vogliono migliorare la propria gestualità e il modo di fare uso del proprio corpo. Parlo degli attori, dei danzatori, degli sportivi che , sviluppando più consapevolezza nell’uso di sé, possono migliorare le proprie perfomance.
Così come per i cantanti, che possono arrivare a fare un uso più “ergonomico” della voce, i musicisti, il cui strumento costringe a posizioni faticose e spesso scorrette che vanno ad influire anche sulla qualità del suono.

C’è poi una forte motivazione che guida molti di noi verso questo metodo ed è l’infinito cammino interiore, una continua ricerca verso una evoluzione che va di pari passo con il processo di cambiamento fisico e della propria autoimmagine.

Qualunque sia la motivazione che vi spinge verso il metodo, vi invito ad esplorare i miei sentieri di cui non ho una mappa organica, che spero di poter sviluppare gradualmente con la vostra collaborazione. 
Esploreremo insieme percorsi di movimento, letture e considerazioni, ma anche, per alleggerire la mente, quei sentieri che la natura ci mette a disposizione per salutari camminate nell’ascolto del paesaggio interno ed esterno.

Buona lettura!